Macchinina che si muove grazie ad un palloncino

Utilizzando materiali riciclabili possiamo costruire una macchinina che si muove e vedere quali concetti di fisica e ingegneria si nascondono.

Per costruirla ci serve:

  • una bottiglietta di plastica,
  • delle cannucce,
  • spiedino di legno
  • scotch,
  • forbici o coltello affilato,
  • tappi di bottiglia di plastica o oggetti simili che saranno le rute della macchinina
  • un palloncino

Costruzione:

  1. Prendi la bottiglietta di plastica e fai due fori che la attraversano, uno in prossimità del collo e l’altro verso la fine, qui inserirai le cannucce e all’interno delle stesse i due spiedini di legno che formeranno gli assi per le ruote. Fai attenzione che i fori da ogni parte della bottiglia siano alla stessa distanza in modo che le cannucce inserite sono perpendicolari alla bottiglia e le ruote tocchino correttamente il suolo.
  2. Prendi i 4 tappi di bottiglia e premi ciascuno sulle estremità degli spiedini di legno. Questi formeranno le tue ruote.
  3. Aggiungi una cannuccia alla quale legherai il palloncino all’estremità più vicina allo snodo.
  4. Posiziona la cannuccia all’interno creando due nuovi fori, come preferisci.
  5. Soffia nella cannuccia e gonfia il palloncino, arrivato alla grandezza desiderata, premi con due dita sulla cannuccia per interrompere l’aria.
  6. Posiziona le macchina per terra e preparati ad aprire le dita per farla partire!
  7. Se è tutto corretto la macchinina si mette in movimento e si fermerà solo quando il palloncino sarà completamente sgonfio

Quali sono i concetti di fisica che permettono alla macchinina di muoversi?

Quando gonfiamo il palloncino, immagazzina energia potenziale sotto forma di gomma tesa e aria compressa all’interno. Quando rilasciamo il palloncino, questa energia viene convertita in energia cinetica, che è l’energia che permette il movimento, quindi la macchinina si muove mentre il palloncino si sgonfia.
Non dobbiamo, però, dimenticare che una parte di energia viene convertita in calore a causa dell’attrito, dovuto ad esempio al contatto tra le ruote della macchinina e la superficie dove si sta muovendo. Secondo la legge di conservazione dell’energia, la quantità totale di energia è conservata. L’energia “né si crea né si distrugge” semplicemente si trasforma.

 

Ecco il risultato e il divertimento

Natale digitale 2020

Giovedì 17 dicembre 2020 a partire dalle ore 10.00 studentesse e studenti, docenti, animatori digitali, personale scolastico, dirigenti, famiglie, potranno seguire il “Natale digitale 2020”, in diretta streaming, collegandosi al seguente canale: https://vimeo.com/event/441717

Un’iniziativa che il Ministero dell’istruzione promuove per diffondere l’educazione digitale nelle scuole. Nel corso dell’iniziativa saranno collegate, in diretta, scuole del primo e del secondo ciclo, scuole in ospedale e in carcere, centri per l’educazione degli adulti, che proporranno attività didattiche ispirate al Natale e realizzate con le nuove tecnologie, come sfide di storytelling dedicate a Gianni Rodari, musiche natalizie digitali, animazioni e giochi interattivi, dolci natalizi prodotti con la cucina digitale. Alcuni testimoni di eccezione faranno, in diretta, gli auguri  a tutte le scuole.

Un evento a cui non si può mancare
Ministero dell’Istruzione
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale

PHET: Simulatore di esperienze interattive per materie STEM

PHET che sta per Physics Education Technology https://phet.colorado.edu/it/  è una piattaforma di simulazioni interattive  ideata dalla Colorado University per promuovere lo studio e l’apprendimento delle materie scientifiche. Il sito è consultabile senza account, e propone una gran varietà di simulazioni di fisica, chimica, biologia e matematica, che gli studenti possono esplorare in autonomia e tramite la manipolazione interattiva di strumenti come voltmetri, cronometri, termometri e molti altri ancora, possono studiare in maniera efficace il rapporto causa-effetto e verificare in maniera autonoma concetti astratti.

La maggior parte  delle simulazioni è disponibile in formato HTML5 e quindi fruibile da qualsiasi devices, ma anche scaricabili su pc.

Ogni simulazione è fornita di un breve video ed una sintetica guida testuale (in lingua inglese). Se ci si registra è possibile consultare le risorse presenti, ma anche proporne delle proprie che potranno essere pubblicate solo dopo aver superato una validazione interna.

Per aiutare gli studenti a meglio comprendere alcuni concetti si possono predisporre schede di supporto, dove gli studenti sono guidati nell’analisi dei fenomeni fisici, chimici, biologici e matematici; effettuano osservazioni, fanno congetture, rilevano dati, formulano leggi e le verificano, applicando di fatto il metodo scientifico, in modalità anche collaborativa.

 

 

Book – Simulazioni Phet

Un book dove è possibile trovare una serie di schede studente, scaricabili riferite ad alcune simulazioni – in progress

 

 

Articoli
BRICKS, rivista online di AICA & SIe-L – Esperienze di apprendimento STEAM: pensare oltre il fare
Atti del IX Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica DI.FI.MA. 2019 (pag.446) – “L’ambiente PHET: con gamification e simulazioni accendiamo l’interesse perle STEM”

Pubblicato in STEM

In viaggio sulle Montagne della Savoia fino al Monte Bianco

Agosto 2019 – Dal 16/08/2019 al 26/08/2019

Equipaggio: Io (Rosy), Flavio.
Partenza venerdì 16 agosto arrivo lunedì 26 agosto – con un autocaravan MCLOUIS GLEN 430
Percorsi Km  1105 – Spesa gasolio 177,04 €

Venerdì 16 agosto
Finalmente si parte per le sospirate vacanze, tutto pronto: Camper e bici! Ore 14, partenza, meta: Alpi della Francia. Prima sosta a Susi alle 16.30, visita della cittadina e un caffè, Si riparte alle ore 17.30. Prima tappa Passo Moncenisio arrivo alle ore 18.00. Ci sistemiamo in uno dei parcheggi che si affacciano sul lago, ci fermiamo per la notte. Il paesaggio è meraviglioso, ceniamo e facciamo due passi in cerca di un caffè, sono le 20.30, ma i bar sono già chiusi.
Chilometri percorsi 241

Sabato 17 agosto
Ci svegliamo la mattina, colazione e una camminata fino al forte 40 minuti, un caffè, è poi decidiamo di partire, sono le 10,45. Facciamo una piccola sosta per comprare il formaggio caratteristico. Prossima meta Chambery, l’intenzione è di non percorrere l’autostrada ma passare attraverso i vari paesini, purtroppo la strada è interrotta e quindi siamo costretti a percorrere un pezzo di autostrada, usciamo appena possibile paghiamo ben 8,30€ per 10 km.
Sosta alle13,15 per pranzare e poi ripartiamo decidiamo di andare a visitare il “Monastere a Saint Pierre de Chartreuse”.

Dopo un po’  di peripezie e tante curve arriviamo al parcheggio del monastero dove lasciamo il camper (é  gratuito) e ci incamminiamo  verso il monastero, dopo circa 45 minuti di cammino vediamo il monastero, ma scopriamo che non è  visitabile internamente, è  possibile vedere solo una piccola cappella, è  invece possibile visitare il museo che si trova da parte opposta al parcheggio. Torniamo e si sono fatte le 17.45 quando ripartiamo verso Chambery, alla ricerca di un campeggio, optiamo per uno sul lago “Lac di Bourget”. Arrivati alle 19 a Aia per Bains, ci dirigiamo all’ area camper vicino al campeggio, ma non c’è più posto, l’ultimo lo ha occupato il camper che avevamo davanti ….rabbia! Purtroppo anche il campeggio è al completo, ci sistemiamo in una zona pubblica all’inizio del lago dove ci sono altri camper e nessun cartello di divieto, ceniamo, facciamo un giro sul lago, solo ristoranti, nessun bar per un caffè! Torniamo al camper e….buona notte. Chilometri percorsi 219

Domenica 18 agosto 
Colazione e partenza ore 8, andiamo alla ricerca dell’area di sosta di Chambery  vogliamo visitare la città. Abbiamo anche la necessità di fare c/s, trovata! L’area sosta è un parcheggio vicino ad una palestra  (avenue  arius Berroir), facciamo subito s/c. È  gratuita, non ci sono cartelli che danno indicazioni in merito. É scomodo il carico dell’acqua, non è possibile attaccare la canna, ma Flavio con molta fantasia e un bidone, riesce a caricare il camper, Bravo! Ci incamminiamo verso il centro di Chambery, ci vogliono 10 minuti a piedi. Andiamo alla Cattedrale per vedere a che ora è la Santa messa. La celebrazione è alle 11, abbiamo il tempo di bere un caffè  e andare all’ufficio informazioni, fortunatamente  aperto, visto che tutti i negozi sono chiusi.
All’ufficio ci danno informazioni per un percorso che permette la visita del centro storico a piedi, ci sembra una cosa anche molto divertente. Dobbiamo seguire un elefantino. Si tratta di simboli a forma di elefante che ci accompagnano a scoprire i monumenti e i luoghi più caratteristici di Chambery.  Andiamo alla Cattedrale per ascoltare la Santa Messa e poi iniziamo il percorso alla caccia degli elefantini!

Ci fermiamo alle 13 a mangiare e poi riprendiamo, visitiamo praticamente tutto il centro storico. Molto bello soprattutto scoprire i vicoli e i vari passaggi stretti in mezzo alle case.  Nel pomeriggio decidiamo di fare anche il giro della città con il trenino (9€ a persona) della durata di 40 minuti che ci spiega un po’ di storia della città. Scopriamo che alle 17.00 c’è una visita guidata gratuita della Cattedrale, anche se in francese non possiamo mancare! Ci fermiamo anche ad ascoltare il concerto d’organo. L’organo è  bellissimo e il maestro che suona molto bravo.
Facciamo ritorno al camper per le 18.30, l’intenzione era di passare lì  la notte, ma il caldo ci convince a trasferirci per la prossima tappa. Ci mettiamo in viaggio alla volta del parco naturale di “Massif des Bauges”, con la speranza di trovare posto in campeggio, sentiamo la necessità  di una “signora doccia” e di fresco. Per arrivare passiamo il Col de Plainpalais a 1173m e già  la temperatura é  cambiata. Alle 20.00 arriviamo al campeggio, dove troviamo posto e ci sistemiamo per la cena e la notte (costo 24,60 compresa corrente). Il campeggio “Camping de L’Ile di Cheran” si trova a Leschraines, è  molto bello, situato sulle sponde di un laghetto, che per la verità  i laghi sono tre, in uno è  pure possibile fare il bagno. Chilometri percorsi 46

Lunedì 19 agosto
Dormito al fresco, alzata alle 8.00, colazione e poi andiamo ad esplorare i dintorni, il campeggio non ha né bar nè minimarket, si può prenotare il pane in una “casa accoglienza” vicino o andare in paese, che dista circa 2 km.  Decidiamo di scendere in paese, la maggior parte dei negozi è chiusa perché lunedì, troviamo un piccolo supermercato per fare due provviste e poi ritorniamo al camper, decidiamo di fare il giro dei laghetti, circa 40 minuti.  Ci fermiamo per un caffè e scopriamo che a circa un’ora di cammino ci sono delle cascate,

“Cascate du Pissieus”, anche se sono già le 17.00 ci incamminiamo  per visitarla. Arriviamo alle cascate, sono un po’ delusa, mi aspettavo qualcosa di più grande! Al ritorno ci fermiamo nel piccolo negozio a comprare formaggio di capra di loro produzione. Quando arriviamo al camper sono oramai le 19.30, cena, un po’ di lettura e…buona notte!

Martedì  20 agosto
Anche oggi fermi in campeggio, anzi chiusi in camper, ha piovuto tutta notte e continua a piovere, la compagnia è un buon libro! Riusciamo ad uscire verso le 16.00 quando la pioggia ci dà un po’ di tregua! Prendiamo l’ombrello e scendiamo a fare un giretto in paese. Oggi è andata così, meno male che alle cascate siamo andati ieri….. speriamo domani il tempo cambi! Domani partenza ci portiamo nella zona vicino a Annecy. Spesa per il campeggio 72,60€

Mercoledì  21 agosto
Partenza ore 10 Cerchiamo un distributore per fare gasolio, è ci dirigiamo verso Annecy. Una sosta al centro commerciale che troviamo sulla strada per un po’  di spesa e visto è  ormai mezzogiorno ci fermiamo a mangiare. Riprendiamo il cammino alla ricerca di un campeggio, quello che avevamo individuato sembra non esistere più,  andiamo al Municipale ma ahimè è  pieno, torniamo in città  alla ricerca di un parcheggio,  ma impossibile. Rassegnati andiamo a fare il giro del lago per trovare un campeggio, trovato!!! Campeggio ” Camping la Verger” (route de la Chapelle 10) a Sevrier, (con corrente 20€…. un po’ caruccio visto i pochi servizi). Ci sistemiamo, prendiamo le biciclette e raggiungiamo Annecy. Ci dirigiamo all’ufficio del turismo, troviamo una persona gentilissima che parla italiano e ci dà buoni suggerimenti per visitare la cittadina. Con la cartina in mano e iniziammo il nostro tour, la città  è  veramente molto bella, passiamo attraverso viuzze e canali, visitiamo un paio di chiese e la cattedrale, una sosta per uno yogurt  e poi ritorno, si sono fatte ormai le 19.30. Il nostro giro continua domani…. buona notte! Chilometri percorsi 55

Giovedì  22 agosto
Sveglia alle 8 colazione e poi bici, partenza per Annecy, vogliamo andare a fare il giro in battello, il primo battello utile che fa il giro di due ore con possibilità  di uno scalo parte alle 10.15, lasciamo le bici (la possibilità  di parcheggiare e tantissima) facciamo i biglietti (19,80€ a persona) e aspettiamo il battello. Faremo sosta a Talloires, consigliatoci dall’ufficio informazioni. Saliamo e il comandante inizia a spiegare in francese e inglese, sul deplian che ci hanno dato scopriamo che c’è  una app ” Lac d’Annecy” che spiega la crocera sul lago nelle varie lingue, la scarichiamo, ho gli auricolari in borsa così  possiamo seguire il percorso. Ottima la app!! Arriviamo a Talloires, scendiamo e iniziamo a visitare il piccolo Borgo, è davvero carino. Il prossimo battello che possiamo prendere è  alle 14.40, è  ormai mezzogiorno,  cerchiamo un posto dove mangiare, troviamo da ” le Compton de Sebastien”, è  vero che abbiamo camminato e ci fa piacere riposare ma veramente lunghi a servire! (36,50€) Finiamo alle 13.45 giriamo ancora un po’  e poi ci portiamo alla partenza del battello. Finiamo il giro alle 16.10. É  stata una bella esperienza e finalmente é  uscito il sole.  Ci portiamo per fare il giro con il bus così  possiamo conoscere la città  più  all’esterno. La partenza è  davanti al municipio alle ore 16.30. Il tour dura un’ora  e il biglietto 14€ a persona, ci vengono consegnati gli auricolari così  possiamo seguire le spiegazioni in italiano. La città  è  molto grande ma anche molto trafficata. Quando arriviamo alla Basilica de il bus fa una sosta di 10 minuti per visitarla internamente.  Il viaggio è  stato molto interessante. Direi soldi spesi bene! Finito il giro entriamo ancora nella città  storica e saliamo al castello, purtroppo non possiamo visitarlo internamente perché  l’ultima  partenza era alle 17.15 e ora sono le 18, è  in chiusura ci accontentiamo della piazza e vedere l’imponente struttura. Andiamo a prendere le bici e ci dirigiamo al campeggio. Non rientriamo subito, ci spingiamo fino al paese Sevrier, il campeggio si trova all’inizio, il paese è  tutto sul lago, con molti punti dove è  possibile fare il bagno. Visitiamo anche la Chiesa e poi torniamo al camper. Flavio carica le bici perché  domani ripartiamo, ceniamo e….buona notte. Spesa per il campeggio 40€

Venerdì 23 agosto
Colazione, partenza alle ore 9.00 direzione Chamonix-monte Bianco.  Seguiamo ciò  che dice Google Maps, ci ha sempre aiutato tanto !!! Facciamo una sosta a Megeve, un po’  di difficoltà  a trovare il parcheggio, ma poi ne troviamo uno molto grande e gratuito vicino al palazzetto dello sporto. È  una cittadina piccola ma lussuosa, mi ricorda la Cortina italiana, infatti due caffè  e una brioche 7,50€. Giriamo per le stradine e facciamo anche un giro al mercato. Alle 12.00 riprendiamo il nostro viaggio. Ci fermiamo in un parcheggio per pranzare verso le 13.00, dal parcheggio si vede imponente il Monte Bianco, infatti manca poco alla nostra meta. Arriviamo verso le 14.30 e andiamo alla ricerca di un campeggio, cerchiamo posto nel “Camping Lea Arolles”, non troviamo pizzolle allora ci posizionano nel parcheggio “Le Gŕepon”, dove c’è  anche la possibilità  di c/s, é  all’inizio della  cittadina, a pochi passi dalla funivia che porta alla cima del Monte  Bianco. Ci sono i servizi pubblici, non molto puliti!

Prima di sistemarsi dobbiamo fare un paio di giri perché  è  molto pieno, ne approfittiamo per fare un po’  di spesa al supermercato vicino. Alle 16.00 finalmente troviamo posto. ( costo parcheggio 16€ ogni 24 ore)Sistemato il camper facciamo un giro per il paese è cerchiamo informazioni per le gite dei prossimi giorni. Rientriamo alle 19.30 per cena…..buona notte! Chilometri percorsi 110

Sabato 24 – Domenica 25 agosto
Restiamo fermi due giorni perché vogliamo fare un po’ di camminate per queste meravigliose montagne. Con la funivia “A1guille du midi” arriviamo a Plan de l’Aiguille 2317 m, (il costo della funivia è di 33,50€ a persona) facciamo una camminata fino al laghetto blu 40 minuti di cammino, lo spettacolo della natura è impressionante. E’ possibile arrivare ad un’altezza di 3842m se non ci sono problemi di pressione. Percorriamo le strade del paese e la Promenade du Fori per arrivare alla cappella di Praz. Con il trenino ci portiamo a “Montenvers” per poi andare a visitare la grotta di ghiaccio, uno spettacolo impressionante, per arrivarci dalla fermata del trenino è possibile scendere un sentiero e poi 500 gradini o scendere con la ovovia e poi sempre i 500 gradini.

Con il trenino si arriva a 1913m si vede il celebre ghiacciaio “ Mer de Glace”. Ci sono tantissimi sentieri a tema da esplorare. Il costo del trenino è 33,50€ andata e ritorno, se si vuole fare solo andata il costo diminuisce di soli 6 €. Verso le 16 di domenica arrivati al camper ci spostiamo per fare la strada del ritorno, decidiamo di portarci al Passo del Piccolo San Bernardo e poi da li a casa. Ci fermiamo per cenare e dormire al passo. Ormai la vacanza è finita! – Spesa per il campeggio 32,90€ – Chilometri percorsi 177

Lunedì 26 agosto
Partenza da Passo Piccolo san Bernardo, un caffè a la Thuile e poi diretti a casa arrivo ore 12.30……vacanze bellissima ma finite, La natura è veramente il più bello spettacolo che esiste!

TANGRAM……….non solo un gioco

Il Tangram è un antichissimo gioco cinese che all’inizio era conosciuto con lo strano nome “Tch’iao pan” risalente al 740-730 a.C. Il nome significa “Le sette pietre della saggezza”.
La leggenda, sull’origine del gioco, narra che un monaco donò ad un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, dicendogli di viaggiare e dipingere sulla porcellana le bellezze che avrebbe incontrato nel suo cammino. Il discepolo, emozionato, lasciò cadere il quadrato, che si ruppe in sette pezzi. Nel tentativo di ricomporre il quadrato, formò delle figure interessanti. Capì, da questo, che non aveva più bisogno di viaggiare, perché poteva rappresentare le bellezze del mondo con quei sette pezzi.

Il Tangram si ottiene scomponendo un quadrato in sette parti, i poligoni che si creano sono: un quadrato, un parallelogramma, due triangoli rettangoli isosceli grandi, un triangolo rettangolo isoscele medio e due triangoli rettangoli isosceli piccoli.
Con questi 7 pezzi ( i Tan) si possono creare una quantità illimitata di figure e forme geometriche. Ci sono però delle regole da rispettare:

  • Si devono usare tutti e 7 Tan quando si crea una qualsiasi figura
  • Nessuno dei pezzi può essere sovrapposto
  • Tutti i pezzi possono essere utilizzati con rotazioni o spostamenti diversi, se necessario

💡Come costruire il Tangram

Il Tangram può essere un buono strumento per apprendere alcuni concetti di matematica, in particolare aiuta nell’insegnamento della geometria sviluppando:
1. le conoscenze geometriche,
2. il ragionamento,
3. l’immaginazione geometrica.
Può essere usato in vari compiti motivanti, per esercitarsi su aree, perimetri, simmetrie assiali e similitudini di forme, per provare il teorema di Pitagora e nella rappresentazione di numeri razionali. Contribuisce anche a fare pratica con le trasformazioni isometriche in geometria. Bisogna tenere in considerazione che i suoi triangoli sono solo triangoli isosceli.

💡” Come si costruisce il Tangram?” Ecco una scheda-alunno scaricabile, da far svolgere in classe,  può essere svolta singolarmente o in gruppo. Oltre alla costruzione del Tangram viene proposto anche  un lavoro su aree e perimetri.

💡Come costruire il Tangram animato con geogebra

💡Gioca con il Tangram costruito con geogebra – “Costruisci le figure

Con i suoi 7 Tan si possono comporre oltre al quadrato altri 12 diversi poligoni convessi

Molte delle figure geometriche che si ottengono con il tangram non hanno la stessa forma, tuttavia sono tutte composte con i sette pezzi (i Tan) del gioco, cioè sono formate dallo stesso numero di parti.
Se consideriamo il quadrato iniziale, tutte le figure che si ottengono a partire da esso, avranno la stessa area, cioè quella del quadrato dato. Possiamo quindi affermare che tutte le figure ottenute sono equivalenti perché occupano la stessa superficie.
Non possiamo dire la stessa cosa per quanto riguarda il perimetro, non hanno lo stesso perimetro quindi non sono isoperimetriche

💡 Con i 7 Tan si possono costruire tante figure! Ecco una scheda-alunno scaricabile, da far svolgere in classe,  può essere svolta singolarmente o in gruppo. La scheda propone un lavoro di geometria dove si devono calcolare area e perimetro di 3, 4…. dei poligoni convessi che si possono creare con i 7 Tan. I concetti a cui si arriva sono quelli di equivalenza ed isoperimetricità

E’ possibile e divertente costruire personaggi con i sette pezzi del Tangran per creare storie e fumetti. E’ importante insegnare agli alunni a progettare il proprio fumetto o la propria storia.
💡Esempio di scheda per la progettazione del fumettoscheda 

💡Esempio di fumetto realizzato con i personaggi del tangram:Passeggiata tra amici

 

 

 La Papera Azzurra

Una storia realizzata utilizzando personaggi realizzati con i 7 Tan del Tangram. L’eBook è stato creato con BookCreator

 

 

📕Bibliositografia

Progetto Polymath – Tangram
Tangram scuola primo ciclo – articolo
Storie con il Tangram – lavoro svolto in scuola primaria
Tangram per la scuola secondaria di primo grado – articolo  –
Il Tangram slide

Era il 20 luglio 1969………

Eccola la LUNA: bella, magica, inafferrabile e anche un po’ misteriosa……………
Quante poesie sono state scritte e quante canzoni le sono state dedicate………..
Quante volte nelle notti limpide soprattutto in estate siamo stati con gli amici con il naso all’insù ad ammirarla………….
Una “creatura” irraggiungibile……….. ma in quella grande notte del 20 luglio 1969 l’umo è riuscito a mettere il suo piede sul nostro satellite! Una notte lunga, che ha tenuto il mondo intero in sospeso davanti alla televisione ad aspettare il grande evento, erano le  02:56 UTC quanto finalmente uno dei tre astronauti, Neil Alden Armstrong, della missione spaziale Apollo 11 appoggiò il suo piede sulla LUNA.

Dopo cinquantanni, per ricordare l’evento la XXIV edizione del concorso “Il peso delle idee” del museo della Bilancia di Campogalliano  ha proprio come argomento: “VIAGGIO DALLA TERRA ALLA LUNA”. I miei alunni della 1B dell’istituto “G. Parini” di Lecco partecipano con questo lavoro: “LA LUNGA NOTTE DELL’ALLUNAGGIO”.

IL PROGETTO
L’insegnate di fisica ha proposto agli alunni di partecipare al concorso ed ha lanciano una domanda: “Cosa è successo il 20 luglio del 1969?”. Da qui è partita la discussione. In pochi sapevano rispondere alla domanda si è deciso di andare per le strade della città e fare delle interviste per scoprire se la gente comune ricorda questa data e cosa è successo. Sono state proposte 4 domande:

  1. Il 20 luglio 1969 c’è stato un evento molto importante e quest’anno ne ricorre il 50° anniversario. Sa dirmi di cosa si tratta?
  2. Si ricorda quali e quanti erano gli astronauti che hanno partecipato all’allunaggio?
  3. Sa dirmi qual era il nome della navicella con qui gli astronauti andarono della luna?
  4. Ci sono delle persone che affermano che l’uomo non sia mai andato sulla luna, lei appoggia quest’ipotesi?

I risultati sono stati raccolti su un padlet, sono stati studiati e realizzati dei grafici.
Gli alunni hanno poi iniziato a fare ricerca in rete sull’evento per documentarsi e con l’insegnate di lettera hanno letto il libro: “Quando la Luna ero io” di L. Garlando, questo è servito in modo particolare per realizzare l’intervista, immaginaria, con l’astronauta Neil Alden Armstrong.
Per osservare gli effetti della luna sulle cose, in particolare l’effetto della costante di gravità, con l’insegnate di fisica, in laboratorio d’informatica, gli studenti hanno lavorato con il simulatore PHET utilizzando la simulazione del pendolo.
Ma cosa realizzare come prodotto finale da inviare per la partecipazione al concorso? Ecco l’idea: immaginiamo una edizione straordinaria del telegiornale che ricorda l’evento dopo 50° anni.

Ecco il prodotto finale che ha fatto classificare la classe al 3° posto.

Il progetto ha coinvolto più discipline, la scheda del progetto

Le foto della premiazione

                

 

Nuvole di parole – word cloud

Nuvole di parole… conosciute con il nome inglese word cloud. Sono un ottimo strumento per visualizzare gli argomenti in relazione alla loro importanza. In una word cloud ogni parola ha una grandezza proporzionale al proprio peso, frequenza o importanza. Partendo da un testo anche molto lungo, si possono creare le nuvole di testo, assumendo che le parole contenute nel testo originale con maggiore frequenza  siano quelle corrispondenti ai concetti chiave.

Può essere considerato un buon metodo per ricordare i concetti più importanti in una lezione.
ATTIVITÀ l’insegnate chiede agli alunni di individuare le parole più importanti dell’argomento trattato e poi fa costruire la nuvola di parole. Le parole con dimensioni più grandi sono quelle che hanno un maggior peso nell’argomento. Può essere un buon metodo per memorizzare concetti legati a semplici parole.

Può essere utilizzato anche per l’analisi e comprensione del testo.
ATTIVITÀ con utilizzo di nuvole di parole
Il lavoro può essere svolto sia in gruppo che singolarmente
L’insegnante propone un articolo che tratta un certo argomento, consegna il testo ad ogni alunni, vengono create le nuvole di parole e poi confrontate. Cosa emerge dall’analisi delle varie nuvole?

Esistono parecchi strumenti che possono essere utilizzati per costruire nuvole di parole, forse uno dei più interessati è  WordArt, interessate soprattutto perché si può creare una nuvola di parole senza doversi accreditare, non è necessario nessun account, basta cliccare sul pulsante crea.

Ecco un video tutorial

Le Bolle di Sapone: quale ricetta?

Dalla tesi di Rosangela Mapelli – “Percorsi di Didattica Museale: Le Bolle di Sapone”

Uno degli elementi fondamentali per creare Bolle di sapone è la soluzione. 😉
Esistono diverse ricette (soluzioni) per fare le bolle di sapone ma una soluzione ideale non esiste. Una ricetta può andar bene per un certo esperimento e non per un altro.
Un metodo per verificare la bontà di una soluzione può essere quello di cronometrare il tempo di durata di una bolla. Le bolle che vengono confrontate devono:

  • avere tutte la stessa dimensione,
  • essere create nello stesso ambiente,
  • trovarsi tutte nelle stessa posizione.

Ecco alcune ricette, naturalmente c’è sempre la possibilità di comprare soluzioni già pronte.

  1. Mettere tre o quattro cucchiai da tavola di polvere o scaglie di sapone in quattro tazze d’acqua calda. Lasciare riposare la miscela per tre giorni, poi aggiungere un cucchiaio abbondante di zucchero o miele e mescolare. Si avranno delle bolle resistentissime. (A. Wilkes)
  2. Mettere in 4 litri d’acqua 160 cc di detersivo liquido (cercare quelli senza aggiunte di aromi) e un cucchiaio di glicerina. Lasciare riposare la soluzione almeno un giorno meglio se non coperta così evaporano quelle parti di alcool contenute nel detersivo. ( P.Cerreta)
  3. Mescolare una parte di detersivo per piatti concentrato con 20 parti di acqua e una parte di glicerina (ricetta classica del prof. Zanetti dell’Università di Trento)
  4. Soluzione per bolle resistentissime dette di Bouncy: mescolare 1litro di acqua calda (appena bollita ) con 50 – 70 ml di glicerina, 50 ml di detersivo per piatti e di gelatina. Sciogliere la gelatina in acqua calda, l’inconveniente di questa soluzione è che bisogna farla bollire tutte le volte che la si usa dato che, a causa della gelatina, tende a solidificarsi. (da sito internet www.bubbles.org.)
  5. Mescolare 1/40 di oleato di sodio con 1 litro di acqua distillata, conservare al buio per una settimana. Aggiungere poi 1 o 2 gocce di ammoniaca liquida ogni ½ l di acqua conservate al buio tappato. L’aggiunta di glicerina fa si che le bolle durino di più. (C.V.Boys )
  6. Unire 500ml di acqua, con 25ml di detersivo per piatti concentrato, 8 – 10ml di glicerina (in farmacia). E’ indispensabile far riposare la soluzione per un paio di giorni e poi filtrarla su carta da filtro o meglio tela fine. Qualunque detersivo per piatti può funzionare purché a base di tensoattivi anionici e polietossilati. Per quanto riguarda l’acqua quella distillata non è molto efficace. (Dott. Paolo D’Annibale)
  7. Mescolare 400g d’acqua con 25g di detersivo per piatti in polvere: Ricetta ottima per vedere bene i colori nelle lamine di sapone. (La Fisica Nelle Scuola)
  8. Per bolle piccole o medie, mescolare 2,25 litri di acqua distillata ( meglio se calda) con 240g di detersivo per piatti concentrato (300 – 360 se non è concentrato) aggiungere un cucchiaio da tavola di glicerina. Se si vuole renderle più resistenti basta aggiungere ancora 60 g di detersivo concentrato e un altro cucchiaio di glicerina
  9. Per bolle grandi. Mescolare 2,25 litri di acqua distillata con 240b di detersivo per piatti concentrato 1 cucchiaio da tavola di glicerina più 400g di soluzione già in commercio. L’acqua distillata viene consigliata perché l’acqua del rubinetto è troppo dura e non da un buon risultato, il detersivo più consigliato è quello per lavare i piatti, non va bene il sapone in tavoletta.

Ecco una simpatica pergamena (da scaricare) con scritta la più semplice delle ricetta da regale ai propri alunni per poter iniziare gli esperimenti con le bolle

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Poesie: Bolle di sapone

La bolla
spunta a poco a poco dalla cannuccia,
si arrotonda, cresce, si colora.
Poi riflette la finestra,
i vasi di fiori in cielo.
E il bimbo,
prima di lanciarla al vento,
ci si specchia dentro.
La fa dondolare lievemente,
poi la stacca.
La bolla s’innalza,
brilla un istante al sole e sparisce.   (Gabriele d’Annunzio)

Lo sai ched’è la bolla di sapone?
L’astuccio trasparente d’un sospiro.
Escita da la canna vola in giro,
sballottolata senza direzzione,
pe fasse cunnolà come se sia
dall’aria stessa che la porta via.
Una farfalla bianca, un certo giorno,
ner vede quella palla cristallina
che rispecchiava come una vetrina
tutta la roba che ciaveva intorno,
j’agnede incontro e la chiamò: “Sorella,
fammete rimirà! Quanto sei bella!
Er celo, er mare, l’aberi, li fiori
pare che t’accompagnino ner volo:
e mentre rubbi, in un momento solo,
tutte le luci e tutti li colori,
te godi er monno e te ne vai tranquilla
ner sole che sbrilluccia e sfavilla.”
La Bolla de Sapone je rispose :
“So bella, sì, ma duro troppo poco.
La mia vita, che nasce per un gioco
come la maggior parte delle cose,
sta chiusa in una goccia…Tutto quanto
finisce in una lagrima de pianto.” (Trilussa)

Va la bolla di sapone,
va per l’aria, iridescente;
sale, scende, poi risale
verso il cielo lentamente;
sembra palla di cristallo,
ha i riflessi dei diamanti;
una forza la sospinge
sempre avanti, sempre avanti.
“Va’ lontan”, dice la bimba,
“Vieni meco”, dice il vento,
“la tua vita sarà gaia,
un eterno rapimento”.
“Tu sei bella” trilla il passero,
che la guarda giù, dal tetto:
ed il ragno de la gronda
la saluta con rispetto.
E la bolla a tante feste
gonfia, gonfia, inorgoglita;
gonfia, gonfia, a un tratto scoppia…
Paf… la bolla è già svanita. (Achille tedeschi)

Non ci sono scuse

Bisogna avere la mentalità aperta e pronta ad ogni sfida.

In questo momento storico non si può non insegnare utilizzando il computer, non si può non integrare la tecnologia disponibile in classe. E non è questione di avere 100 computer a disposizione. Bisogna iniziare e lavorare con le risorse disponibili.

E’ questione di passione didattica, di amore per quello che si fa insieme ai ragazzi, di voglia di condividere risorse e conoscenze.
Anche un ostacolo insormontabile  può diventare un ottimo punto di partenza, tutti i docenti possono riuscire ad integrare le tecnologie nella didattica.
L’unico limite all’uso delle tecnologie in classe è la scusa che ogni giorno l’insegnante si inventa per non farlo: non c’è tempo, non c’è il computer, non c’è internet…

La scuola deve poter contare sulle nuove tecnologie perchè permettono di migliorare la creatività, da sicuramente più significato alla professionaità del docente, è un arricchimento, non è una espropriazione.
Ii computer mettono a disposizione tantissimo materiale che va però interpretato e scelto, proprio per questo oggi bisogna sapere sempre di più il compito di in segnante  diventa anche quello di insegnare ai nostri allievi a sceglire e interpretare questi materiali.

Albert Einstein diceva:

“I computer sono incredibilmente veloci, accurati e stupidi. Gli uomini sono incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. Insieme sono una potenza che supera l’immaginazione.”  

…….qualche anno dopo Umberto Eco:

“Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti.”

………passano gli anni:

Il sistema web è ricco e accogliente. il contenuto va rilasciato nel mare di internet prima o poi tornerà indietro in termini di attenzione, relazione,interesse
(PRIMA REGOLA WEB2.0)