TANGRAM……….non solo un gioco

Il Tangram è un antichissimo gioco cinese che all’inizio era conosciuto con lo strano nome “Tch’iao pan” risalente al 740-730 a.C. Il nome significa “Le sette pietre della saggezza”.
La leggenda, sull’origine del gioco, narra che un monaco donò ad un suo discepolo un quadrato di porcellana e un pennello, dicendogli di viaggiare e dipingere sulla porcellana le bellezze che avrebbe incontrato nel suo cammino. Il discepolo, emozionato, lasciò cadere il quadrato, che si ruppe in sette pezzi. Nel tentativo di ricomporre il quadrato, formò delle figure interessanti. Capì, da questo, che non aveva più bisogno di viaggiare, perché poteva rappresentare le bellezze del mondo con quei sette pezzi.

Il Tangram si ottiene scomponendo un quadrato in sette parti, i poligoni che si creano sono: un quadrato, un parallelogramma, due triangoli rettangoli isosceli grandi, un triangolo rettangolo isoscele medio e due triangoli rettangoli isosceli piccoli.
Con questi 7 pezzi ( i Tan) si possono creare una quantità illimitata di figure e forme geometriche. Ci sono però delle regole da rispettare:

  • Si devono usare tutti e 7 Tan quando si crea una qualsiasi figura
  • Nessuno dei pezzi può essere sovrapposto
  • Tutti i pezzi possono essere utilizzati con rotazioni o spostamenti diversi, se necessario

💡Come costruire il Tangram

Il Tangram può essere un buono strumento per apprendere alcuni concetti di matematica, in particolare aiuta nell’insegnamento della geometria sviluppando:
1. le conoscenze geometriche,
2. il ragionamento,
3. l’immaginazione geometrica.
Può essere usato in vari compiti motivanti, per esercitarsi su aree, perimetri, simmetrie assiali e similitudini di forme, per provare il teorema di Pitagora e nella rappresentazione di numeri razionali. Contribuisce anche a fare pratica con le trasformazioni isometriche in geometria. Bisogna tenere in considerazione che i suoi triangoli sono solo triangoli isosceli.

💡” Come si costruisce il Tangram?” Ecco una scheda-alunno scaricabile, da far svolgere in classe,  può essere svolta singolarmente o in gruppo. Oltre alla costruzione del Tangram viene proposto anche  un lavoro su aree e perimetri.

💡Come costruire il Tangram animato con geogebra

💡Gioca con il Tangram costruito con geogebra – “Costruisci le figure

Con i suoi 7 Tan si possono comporre oltre al quadrato altri 12 diversi poligoni convessi

Molte delle figure geometriche che si ottengono con il tangram non hanno la stessa forma, tuttavia sono tutte composte con i sette pezzi (i Tan) del gioco, cioè sono formate dallo stesso numero di parti.
Se consideriamo il quadrato iniziale, tutte le figure che si ottengono a partire da esso, avranno la stessa area, cioè quella del quadrato dato. Possiamo quindi affermare che tutte le figure ottenute sono equivalenti perché occupano la stessa superficie.
Non possiamo dire la stessa cosa per quanto riguarda il perimetro, non hanno lo stesso perimetro quindi non sono isoperimetriche

💡 Con i 7 Tan si possono costruire tante figure! Ecco una scheda-alunno scaricabile, da far svolgere in classe,  può essere svolta singolarmente o in gruppo. La scheda propone un lavoro di geometria dove si devono calcolare area e perimetro di 3, 4…. dei poligoni convessi che si possono creare con i 7 Tan. I concetti a cui si arriva sono quelli di equivalenza ed isoperimetricità

E’ possibile e divertente costruire personaggi con i sette pezzi del Tangran per creare storie e fumetti. E’ importante insegnare agli alunni a progettare il proprio fumetto o la propria storia.
💡Esempio di scheda per la progettazione del fumettoscheda 

💡Esempio di fumetto realizzato con i personaggi del tangram:Passeggiata tra amici

 

 

 La Papera Azzurra

Una storia realizzata utilizzando personaggi realizzati con i 7 Tan del Tangram. L’eBook è stato creato con BookCreator

 

 

📕Bibliositografia

Progetto Polymath – Tangram
Tangram scuola primo ciclo – articolo
Storie con il Tangram – lavoro svolto in scuola primaria
Tangram per la scuola secondaria di primo grado – articolo  –
Il Tangram slide

Nuvole di parole – word cloud

Nuvole di parole… conosciute con il nome inglese word cloud. Sono un ottimo strumento per visualizzare gli argomenti in relazione alla loro importanza. In una word cloud ogni parola ha una grandezza proporzionale al proprio peso, frequenza o importanza. Partendo da un testo anche molto lungo, si possono creare le nuvole di testo, assumendo che le parole contenute nel testo originale con maggiore frequenza  siano quelle corrispondenti ai concetti chiave.

Può essere considerato un buon metodo per ricordare i concetti più importanti in una lezione.
ATTIVITÀ l’insegnate chiede agli alunni di individuare le parole più importanti dell’argomento trattato e poi fa costruire la nuvola di parole. Le parole con dimensioni più grandi sono quelle che hanno un maggior peso nell’argomento. Può essere un buon metodo per memorizzare concetti legati a semplici parole.

Può essere utilizzato anche per l’analisi e comprensione del testo.
ATTIVITÀ con utilizzo di nuvole di parole
Il lavoro può essere svolto sia in gruppo che singolarmente
L’insegnante propone un articolo che tratta un certo argomento, consegna il testo ad ogni alunni, vengono create le nuvole di parole e poi confrontate. Cosa emerge dall’analisi delle varie nuvole?

Esistono parecchi strumenti che possono essere utilizzati per costruire nuvole di parole, forse uno dei più interessati è  WordArt, interessate soprattutto perché si può creare una nuvola di parole senza doversi accreditare, non è necessario nessun account, basta cliccare sul pulsante crea.

Ecco un video tutorial

Video Giochi in PowerPoint: POWERPOINTGAME

“Il gioco rappresenta la modalità con la quale il bambino si rapporta a sé stesso, agli altri e alle cose del mondo circostante. Attraverso il gioco viene stimolata l’intelligenza del bambino, esso svolge una funzione importante per imparare a stabilire contatti con gli altri acquisendo regole e stili di comportamento sociale. Attraverso il gioco si esplora il mondo circostante, si ricevono informazioni che poi vengono ricombinate in modo diverso e creativamente.”(Dozza, Loiodice)

“Il gioco è un’azione intelligente, ingegnosa e inventiva nel selezionare i mezzi adatti e nel fare progetti.” (Dewey)

Il gioco può, quindi, essere uno strumento funzionale per aiutare gli allievi a pensare in modo sistematico e finalizzato al raggiungimento di specifici obiettivi. La scuola si deve evolvere verso esperienze in grado di motivare ed ingaggiare i processi di apprendimento.
A questo proposito, i video-giochi possono rappresentare un ambiente ideale dove favorire la sperimentazione, l’apprendimento, l’imparare facendo e il trasferimento di nozioni teoriche in attività pratiche, consentono anche di entrare in percorsi in cui l’allievo è portato a mettersi alla prova.
Portano anche all’acquisizione di un atteggiamento di familiarità con il computer, consentono giochi di fantasia e di realtà virtuale.

Posiamo dire che i videogiochi si inseriscono a pieno titolo nel gruppo dei nuovi strumenti per la didattica perché possiedono le caratteristiche di:

  • Multimedialità/ipermedialità/simultaneità: è l’integrazione di vari linguaggi (parlato, testo scritto, immagini fisse, film, suono) in un unico canale di comunicazione, gestito in modo simultaneo e integrato su computer
  • Interattività : la possibilità di interagire durante la comunicazione; consente la scelta del percorso e la scelta del livello di difficoltà da affrontare
  • Immersività: E’ l’impressione per l’utente di essere “all’interno” di un’esperienza viva e reale, non solo a livello mentale o immaginativo, ma in termini di sensazioni fisiche che vengono lette come credibili dal corpo.

Per gli alunni è però importante non solo giocare utilizzando un videogioco pronto ma perché no…crearne uno!
Oggi nel web si trovano tanti tool che permettono di creare videogiochi con dei semplici click, ma la parte più importante è la progettazione del gioco.

Ecco l’idea proposta agli alunni: Progettare e creare un videogioco utilizzando il semplice PowerPoint ( o gli open)
Abbiamo iniziato la discussione per questo progetto e poi gli alunni si sono divisi in gruppi ed hanno iniziato la progettazione.

Abbiamo creato una scheda dove riportare tutta la progettazione. Hanno fatto schizzi, ipotizzato collegamenti, disegnato sfondi, fatto fotografie, ed infine realizzare il POWERPOINTGAME come lo abbiamo chiamato. Il tutto doveva essere realizzato utilizzando anche gli strumenti di collaborazione in drive.

Abbiamo stabilito la data di consegna, in cui ogni gruppo doveva presentare il proprio POWERPOINTGAME documentare il lavoro fatto.
Devo dire che i risultati sono stati sorprendenti.

Eccoli raccolti in questo Padlet

Per chi volesse cimentarsi in un POWERPOINTGAME può postarlo e condividerlo su questo Padlet previa approvazione.